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GIOVANNI VERGA
Giovanni Carmelo Verga di Fontanabianca (Catania, 2 settembre 1840[1][2] – Catania, 27 gennaio 1922) è stato uno scrittore, drammaturgo e senatore italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del Verismo.
Di nobili natali[3], visse in un ambiente di tradizioni liberali. Si dedicò inizialmente alla scrittura di romanzi avventurosi su influsso delle opere di Dumas padre[4] e in seguito ad altri di argomento passionale tra cui Storia di una capinera che riscosse un discreto successo. Si trasferì a Firenze nel 1869 e quindi a Milano dove frequentò circoli letterari conoscendo Arrigo Boito e Giuseppe Giacosa. Con la novella Nedda si attuò la sua conversione al Verismo che lo condusse a scrivere nel 1881 la sua opera più completa I Malavoglia che con Mastro-don Gesualdo del 1889 costituiscono due fra i più notevoli romanzi della letteratura italiana.[4]