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Gjergj Fishta
Gjergj Fishta (Fishtë, 23 ottobre 1871 – Scutari, 30 dicembre 1940) è stato un poeta, politico, traduttore ed un frate francescano albanese.
Nato a Fishtë, pianura di Zadrima, parte della Diocesi di Scutari, al tempo nel Sangiaccato di Scutari, oggi nel distretto di Alessio.
Fu battezzato con il nome Zef (Giuseppe), il più piccolo dei 4 figli e figlie di Ndokë Simon Ndoci (Androclo figlio di Simon Antonio) e di Prenda Lazër Kaçi (Veneranda figlia di Lazzaro Kaçi).
La famiglia affida il piccolo Zef ai frati francescani per la scolarizzazione. La scuola elementare la consegue a Scutari dove ha come maestro padre A. Mariani di Palmanova, il Prefetto dell'Ordine di Epiro. Nel 1880 entrò nel collegio dei francescani a Troshan (vicino a Fishtë).
Nel 1886, dopo la visita del collegio da parte del responsabile generale dell'ordine dei francescani, padre Bernadino da Portogruaro (amato dai Papi Pio 9 e Leone XIII), gli alunni vennero trasferiti in Bosnia per proseguire gli studi. Zef e altri 5 alunni furono spedito presso il convento di Travnik dove prese il nome Gjergj, secondo la prassi francescana. Gli studi filosofici gli fece presso il convento di Sutiske mentre quelli teologici nel convento di Livno.
Lesse i vari Miošić, Martić, Njegoš e Mažuranić. Ma il più affine al lui fu Njegoš e la sua opera Il Serto della montagna.
Tornò nella sua patria nel 1894 e diventò sacerdote a Troshan, dove insegnò nel collegio dei francescani. Dopo alcuni anni gli venne assegnato la parrocchia di Gomsiqe, nella Abbazia di Mirdizia, dove iniziò a scrivere la sua opera più famosa: "Lahuta e Malcís".
Nel 1899 divenne membro della Società Letteraria "Bashkimi" (l'Unità) fondata dal abate Prengë Doçi. Nel 1908 prese parte al congresso di Manastir nell'odierna Bitola per convenire a all'unificazione degli alfabeti usati per scrivere l'albanese. Nel 1909 viene nominato segretario generale della missione Francescana in Albania e preside della scuola francescana a Scutari (primo preside albanese). Riuscì ad elevare la sua scuola al rango di scuola nazionale, dove la lingua d'insegnamento era l'albanese, mentre Italiano, Latino, Greco, Turco e altre, erano insegnate come lingue straniere. Nella primavera del 1912, alla sua scuola venne in visita ufficiale il ministro degli interni Turco che riconobbe la qualità dell'insegnamento. In seguito il governatore turco di Scutari addirittura finanziò la scuola, riconoscendone la bontà. Tanto la cosa prese fama che si ebbe quel fenomeno sociale a Scutari che si chiamò: "epoca dei nuovi turchi", tutto per merito di Fishta. La sua vena politica presto si fa sentire.
Parte nel 1919 da diplomatico per Parigi, dopo essere stato invitato ad intervenire alla Conferenza di pace post-Prima Guerra mondiale, che si propone di smembrare lo sconfitto Impero Austro-Ungarico con un particolare interesse della Francia per la zona del Mar Adriatico, sulla quale l'Italia avanza pretese. Nel 1920 viene eletto dalla cittadinanza di Scutari per il Parlamento, del quale diventa vicepresidente nel 1921; sostiene nel 1924 le rivendicazioni democratiche del rivoluzionario Fan Stilian Noli e per questo viene poi esiliato da Zog I di Albania, che nel frattempo torna al potere. Decide volentieri di partire per l'Italia (1925-1926); torna quindi in Albania in seguito alla definitiva caduta di Zog per riprendere il suo posto d'insegnante a Scutari. Nel frattempo aveva fondato un giornale chiamato “Hylli i Drites” (stella del mattino), del quale era diventato direttore, e dalle sue pagine attacca a difesa delle questioni nazionali. Questo giornale viene chiuso, non dura nemmeno un anno. Dopo poco fonda un altro giornale chiamato “Posta e Shqypnis” (Posta d'Albania) che avrà vita più lunga, anche se sempre considerato "non politicamente corretto".
Viene descritto come grande oratore e predicatore. Alle sue messe partecipavano anche personalità Ottomane, solo per deliziarsi delle sue doti oratorie. L'interesse per la letteratura e per la politica non sono gli unici interessi di padre Gjergj Fishta. Si interessava molto anche di Fisica, Matematica, Astronomia e altre scienza ancora. Leggeva le pubblicazioni di scienziati come J. A. Segner e più di recente quelle di Albert Einstein. Su quest'ultimo, fonti vicine alla famiglia, raccontano che hanno avuto modo di incontrarsi personalmente su un treno nei pressi di Berlino, nel autunno del 1932. Una vera passione, per Fishta, era l'architettura. Era affascinato dagli architetti italiani e dalla loro arte, ad un certo punto si cimentò anche lui a seguire questi esempi e fece alcuni progetti realizzati con successo, come il progetto e la realizzazione della chiesa cattolica di Lezhë, che è tuttora in piedi. Non ebbe molto tempo da dedicare a questa passione, la voglia di scrivere lo chiamava. Continuò a dirigere la scuola, a dire messa e a scrivere fino alla fine dei suoi giorni. In punto di morte pronunciò queste parole "muoio sereno, poiché ho lavorato onestamente per la Fede, la Patria e la Provincia (quella francescana) e raccomando, specie ai giovani, di lavorare in questa direzione: Fede e Patri