Categoria: Narrativa
Editore: L'Unità
DOI: L149
Anno: 1956
Note: fantascienza

Stato prestito: Disponibile

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Recensione

Scritto da Corrado Palmiero

La città e le stelle si svolge miliardi di anni nel futuro nella città di Diaspar. In quel tempo la terra era così vecchia che gli oceani erano scomparsi e l'umanità era praticamente estinta. Secondo le conoscenze degli abitanti di Diaspar, essa era l'unica città nel mondo. La città era completamente "chiusa" : nessuno poteva entrarvi o uscirvi e nessuno poteva ricordare quando questo era potuto succedere. Gli abitanti di Diaspar soffrivano così di una istintiva agorafobia. Il motivo di questa paura pare essere il ricordo di una razza di invasori che avevano respinto l'umanità dalle stelle verso la Terra, raggiungendo un accordo per il quale l'umanità avrebbe potuto vivere se non avesse più lasciato il suo pianeta.

In Diaspar, l'intera città è controllata da un computer centrale. Non solo la città è mantenuta dalle macchine, ma gli esseri viventi sono creati dalle macchine stesse. Il computer crea i corpi in cui gli abitanti possono vivere e memorizza le loro menti nella memoria quando essi muoiono, per reincarnarli per future vite. In quel momento solo una piccola parte di queste persone sono viventi in Diaspar: il rimanente "dorme" nei banchi di memoria del computer.

Tutte le persone al momento viventi hanno vissuto precedentemente tranne una, Alvin, il protagonista del racconto. È un "unico": a differenza degli altri non ha vissuto precedentemente ed anziché avere paura dell'esterno egli è attratto dal lasciare la città. Nel racconto Alvin ha appena raggiunto l'età nella quale si viene considerati adulti e cerca con tutte le sue forze un'uscita dalla città. Successivamente un personaggio anomalo chiamato "Khedron il Buffone" aiuta Alvin ad usare il computer centrale per trovare una via di uscita. Scoprono così che nei tempi remoti Diaspar era collegata da trasporti sotterranei con altre città. Esiste ancora la stazione nascosta e raggiungibile da un'entrata segreta.