Categoria: Narrativa
Editore: Milano : CDE
Pagine: 332
ISBN: 8830400483
DOI: L89
Anno: 1983

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Recensione

Scritto da Corrado Palmiero

Un'opera di narrativa in cui Singer ha creato il più memorabile dei suoi personaggi: se stesso. Se stesso bambino in cerca di Dio, nella corte del padre rabbino chassidico, vibrante di fede incrollabile e di misteri cabbalistici, nelle viuzze ebraiche di Varsavia, palpitanti di vita e di eventi, nei minuscoli 'shtetl' della campagna polacca, gremiti di personaggi e leggende. Se stesso giovane e poverissimo aspirante scrittore, nel contorto clima intellettuale della Varsavia del primo dopoguerra, pervaso dall'esaltazione libertaria e rivoluzionaria e dall'impervare dei nuovi ismi. Se stesso famelico di vita e soprattutto di amore, in una serie di rapporti sentimentali ed erotici mai semplici, ma sempre complicati da quell'incertezza che appare quasi radicata nell'animo degli sradicati discendenti delle Diaspore ebraiche. Se stesso, infine, in fuga davanti al terrore nazista ed emigrato in America, terra estranea e ignota, che gli propone la sfida di un futuro totalmente incerto, senza legami con il passato, senza tradizioni, senza lingua. Accanto e attorno a lui, altre persone reali elevate al rango di autentici personaggi di romanzo: il fratello Israel Joshua, già noto scrittore e animatore del quotidiano yiddish-newyorkese "The Jewish Daily Forward"; la comunità di artisti del Lower East Side di Manhattan; una nuova galleria di donne, sempre più singolari, sempre più complicate. La narrazione si conclude sull'avventura con cui Singer - passando clandestinamente in Canada - riesce ad avere il visto permanente e quindi a compiere il primo passo verso la cittadinanza americana. Frastornato, quasi terrorizzato, il giovane scrittore si affaccia alla finestra di un grattacielo e proclama al mondo: "Sono perduto in America, perduto per sempre!"