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Il grado zero del razzismo
aspetti epistemologici della prospettiva genetica
- Categoria: Intercultura
- A cura di : Vincenzo Fano
- Editore: Africa e Mediterraneo
- Pagine: 96
- DOI: C2-60
- Anno: 2022
Stato prestito: Disponibile
Recensione
Il grado zero del razzismo: aspetti epistemologici della prospettiva genetica.
Africa e Mediterraneo n. 96 (1/22)
Foto di copertina: Peter Mukhaye, Veiled to Fit In, BLM series 2020. Courtesy of AKKA Project and the artist.
Il dossier 96 di Africa e Mediterraneo, intitolato “Il grado zero del razzismo” e curato da Vincenzo Fano e Matteo Bedetti, sonda alcuni degli aspetti più controversi del dibattito purtroppo ancora in corso sulle differenze razziali. La propensione a suddividere la popolazione umana in razze a cui sono attribuite caratteristiche omogenee ed essenziali è tutt’oggi diffusa e supportata non solo da comportamenti sociali e attitudini culturali, ma anche da una pericolosa pseudoscienza che trova spazio e anzi alimenta i discorsi su questo tema. Partendo dal lavoro del genetista Richard Lewontin, che ha dimostrato come la variazione genetica tra “razze” sia minima in confronto a quella all’interno delle popolazioni, il dossier offre alcune chiavi di lettura del pensiero razzista, raccogliendo contributi che spaziano dalla disamina antropologica, al pensiero filosofico, ai più recenti studi di genetica.
Presenta infatti articoli di Guido Barbujani, genetista da sempre interessato alla storia delle popolazioni umane, dei filosofi della scienza Giovanni Boniolo, Federico Boem, Ivan Colagè e Stefano Oliva e della psicologa Valeria Vaccari, che si concentra sulla psicologia del pensiero razzista. In particolare, segnaliamo il contributo di Erika Grasso e Gianluigi Mangiapane sulla strumentalizzazione dell’archeologia durante il fascismo e sugli usi politici delle istituzioni museali, il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino su tutti, che ebbe un ruolo molto importante nella diffusione della propaganda razzista di regime. A chiudere la sezione di articoli scientifici c’è il ricordo, firmato da Bogumil Jewsiewicki, del professor Carlo Carbone, insigne studioso dell’Africa dei Grandi Laghi e membro del comitato scientifico di Africa e Mediterraneo, scomparso di recente.
Correda i contributi una selezione di scatti che riproducono alcune opere esposte ai padiglioni africani della Biennale di Venezia 2022 di cui Mary Angela Schroth ha scritto una recensione. Inoltre, il numero contiene la traduzione inedita di due capitoli del romanzo “I Giango” dello scrittore sudanese Abdelaziz Baraka Sakin, ad opera della professoressa Marcella Rubino.