Categoria: Narrativa
Editore: EDIZIONI COOPERATIVE LIBERA STAMPA
Pagine: 127
DOI: L118
Anno: 1982

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Recensione

Scritto da Corrado Palmiero

Tra le mura della reggia di Palermo l'imperatrice Costanza d'Altavilla, madre del piccolo Federico II e vedova del giovane Federico VI di Hoenstaufen, si tormenta sul futuro del Regno di Sicilia. I conti tedeschi, venuti al seguito di Enrico, vorrebbero che Federico e la madre Costanza partissero per la Germania lasciando loro il governo della Sicilia. Costanza parla del marito appena morto: "Noi siamo stati come il salice e la betulla, io il salice dei miei giardini di Favara, che docile all'aspetto, si curva nell'attesa che il vento passi per rialzarsi, subito dopo, più sicuro che mai; tu come la betulla, sempre pronta sfidare i rigori del tempo più inclemente".
Il popolo, abituato al buon governo degli Altavilla, odia i rozzi e crudeli tedeschi e vuole che la regina resti e regni con il piccolo Federico al suo fianco e in tal senso premono El Edrisi, colto erudito arabo, e il capo delle guardie, Maione.
I richiami dei muezzin e i rintocchi della cappella Palatina scandiscono i ritmi e i tempi di questa storia e di questo meraviglioso popolo che parla in latino, in greco e in arabo di matematica e di filosofia, di agricoltura e di commercio, di religione e di diritto